Cari Amici,

vi segnaliamo alcuni appuntamenti importanti e vi rimandiamo alle notizie sulla nostra Campagna, in particolare ai resoconti della prima Action week dedicata alle iniziative per la diffusione del nostro questionario. 

  • Lanciata la Campagna Per un'Italia europea in un’Europa federale – Verso le elezioni del 26 Maggio 2019
  • Appello Per un'Italia europea in un’Europa federale
  • La posta in gioco
  • Nuovo numero de L’Unità europea

  • Varata la Campagna del MFE fino alle elezioni europee
  • Il vicolo cieco dell’Europa intergovernativa
  • La vera strada del cambiamento per l’Italia
  • Nuovo numero de L'Unità europea

  • Le nuove minacce alla sopravvivenza dell’Europa
  • Le iniziative del MFE a sostegno del Presidente Mattarella
  • Senza una vera riforma dell’Unione economica e monetaria l’Europa non potrà avanzare
  • Telegramma del MFE al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte 

  • Le elezioni politiche italiane del 4 marzo e il vicolo cieco cui conduce l’integrazione europea a piccoli passi
  • Comunicato "Senza una vera riforma dell'Unione economica e monetaria l'Europa non potrà avanzare"
  • Lettera aperta alle forze politiche italiane e mozione del Comitato centrale MFE (Roma, 7 aprile)
  • Appello alla Francia e alla Germania per riformare l’Unione europea
  • Nuovo numero de L’Unità europea 

  • Aggiornamenti sulla Campagna MFE per le elezioni politiche del 4 marzo
  • L’appello bipartisan Soprattutto Europa promosso, tra gli altri, dai federalisti europei a Genova e rivolto ai cittadini in vista delle elezioni 

  • Commento
  • Lettera dell'MFE ai candidati
  • Resoconto convenzione "Per un'Europa federale. Il ruolo e le responsabilità dell'Italia."
  • Unità Europea. Il nuovo numero del giornale del Movimento federalista europeo
     

 
 

Fatti e idee (fs)

L’attenzione politica e mediatica in questo momento è rivolta al 4 dicembre, una data cruciale per il destino e la credibilità dell’Italia in Europa nei prossimi mesi. Ma, proprio perché resta fondamentale l’apporto che l’Italia può dare nel promuovere un rilancio sul piano politico dell’Europa, e poiché le sfide e gli appuntamenti europei continuano e continueranno ad incalzare, bisogna tener presente che oltre al 4 dicembre ci sono delle importanti scadenze europee in vista di quella del 25 marzo prossimo, a partire dai vertici europei di ottobre e dicembre.

Come scriveva Mario Albertini nel 1961, “il passaggio dalla confederazione alla federazione non è affatto un processo automatico. Per fatti di questo genere si può usare la parola “processo” solo nel senso di processo dialettico, cioè di corso storico nel quale il risultato dipende da elementi in contrasto” (Il significato dell’espressione “costruzione dell’unità europea”, maggio 1961). Raramente nella storia del processo di unificazione europea si sono visti interagire tanti elementi in contrasto tra loro nella politica europea e mondiale. D’altra parte è proprio nelle fasi acute di questo processo dialettico che si possono aprire opportunità per fare avanzare la costruzione europea, e soprattutto per farla avanzare in senso federale. Oggiil rischio di un naufragio del processo di unificazione europea è concreto. Per ora l’ancora della moneta europea, ed il suo corollario – le politiche che le istituzioni europee, in primis la BCE e la Commissione europea e, anche se spesso obtorto collo, i governi nazionali, devono condurre per evitare una catastrofe che sarebbe non solo monetaria ma anche economica e sociale – riesce ad impedire che l’Europa venga travolta. A questo proposito possiamo fare le seguenti brevi considerazioni in merito alla specificità dell’epoca che stiamo vivendo, alle alternative possibili, al problema della sovranità ed alla responsabilità di agire in senso federalista.

 

6 MESI ALLA MANIFESTAZIONE DEL 25 MARZO 2017 A ROMA

 

 

Il commento (ga)

Il riccio e la volpe *

“Molte cose sa la volpe, ma il riccio ne sa una grande.” (Archiloco) Noi non siamo delle volpi. Ce ne sono già troppe in Europa. Siamo un riccio ed abbiamo un vantaggio sulle volpi: sappiamo una cosa decisiva. Quella che Ernesto Rossi ed Altiero Spinelli scoprirono qui a Ventotene 75 anni fa:

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