Cari Amici e care Amiche,
sabato 10 novembre si è svolta a Roma la riunione del Comitato centrale, introdotta come di consueto dalla relazione del presidente, Giorgio Anselmi, e da quella della segretaria generale, Luisa Trumellini. La riunione è stata anche questa volta molto partecipata e ricchissima di interventi (oltre 30) che hanno contribuito a rendere il confronto estremamente approfondito.
Nella sua relazione Anselmi ha sottolineato come l’affermarsi del nazionalpopulismo illiberale rappresenti in questa fase un trend globale destinato a rimanere a lungo nel panorama politico. Ha analizzato sotto questo profilo i recenti risultati elettorali e gli avvenimenti nelle diverse aree del mondo e ha ricordato come tutto ciò rappresenti un monito per l’Europa e per le forze democratiche ad attrezzarsi per una battaglia difficile e che deve sapere essere radicale nella rivendicazione di una trasformazione dell’Unione europea in senso federale.
Trumellini, a sua volta, ha ricordato come per contribuire a rafforzare in senso politico la passione civile che anima spontaneamente una parte consistente della società la si debba indirizzare verso la rivendicazione di un’Europa federale capace di incarnare e promuovere i valori fondanti della civiltà europea e di rifondare la politica democratica, rendendola nuovamente capace di rispondere in modo efficace alle esigenze dei cittadini. Sotto questo aspetto la campagna del MFE Per un'Italia europea in un'Europa federale, nel promuovere la pressione sulle forze politiche, deve concentrarsi sull’obiettivo di portare i partiti a comprendere la priorità dell’impegno per la riforma dell’Unione europea all’interno del prossimo Parlamento europeo e a spingerli quindi a condividere già nel corso della campagna elettorale una piattaforma transpartitica che permetta ai cittadini di identificarli – al di là delle differenze tra le varie forze circa gli indirizzi delle singole politiche – come un fronte capace di proporre un progetto concreto per il futuro dell’UE.
In questa direzione si muove l’Appello promosso dall’Unione Europea dei Federalisti (UEF) e condiviso dalla Gioventù Federalista Europea (JEF) che indica con chiarezza tutti i punti (incluso il tema spinoso per le forze politiche della possibilità di un Trattato promosso da un’avanguardia di Stati) su cui dovrebbe convergere una “coalizione” transpartitica; coalizione che poi, all’interno del prossimo Parlamento, dovrà esprimersi sia nell’indicazione di un candidato unico, con vocazione federalista, per la Presidenza della Commissione europea, sia nella rivendicazione dell’apertura di un processo democratico di revisione dei Trattati.
Sotto questo aspetto il lavoro di grande qualità di questi mesi da parte delle sezioni è di enorme importanza per modificare la percezione della politica e dell’opinione pubblica in vista dell’appuntamento elettorale. In particolare è fondamentale lo sviluppo delle Reti locali Per un’Italia europea in un’Europa federale, che ora, insieme all’Appello del MFE, potranno utilizzare anche il documento UEF per quanto riguarda i contenuti politici; è proprio questo lavoro capillare sul territorio, come abbiamo detto tante volte, a costruire i mattoni della credibilità e del peso dell’azione del MFE a livello nazionale.
E' utile ricordare anche alcuni elementi positivi del dibattito politico in Italia ed in Europa che ci devono incoraggiare. Innanzitutto il fatto che il tema della necessità di uno schieramento pro-europeo si continua a rafforzare; e che aumentino i richiami al fatto che questo fronte debba presentarsi con un progetto comune sul futuro dell’Europa – pur essendo ancora poco presente la prospettiva realmente federalista, che è quella che spetta a noi promuovere. A questo si aggiunge il rapporto della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo che è in discussione e verrà approvato nelle prossime settimane, in cui si indicano i cambiamenti di governance, e quindi in larga parte istituzionali, necessari nell’UE e si specifica nell’Explanatory Statement che accompagna il Rapporto, passando quindi idealmente il testimone al prossimo Parlamento, che “la riforma dei Trattati potrebbe essere in definitiva il modo migliore per apportare l’integrazione (di cui ha bisogno l’UE), ma sarebbe una via sconsigliabile al momento. E’ una decisione che dovrà essere presa in considerazione, e se necessario adottata, durante la prossima legislatura parlamentare”.
Importante da considerare è infine il discorso del 13 novembre della Cancelliera Merkel al Parlamento europeo. Non è stato un discorso di grandi slanci e proposte, al di là del richiamare la solidarietà e la tolleranza come valori fondanti dell’UE, e di ricordare il principio di responsabilità dei singoli Stati membri. La Cancelliera ha voluto però rimarcare tre punti su cui è necessario rafforzare l’Europa perché sia in grado di agire nel mondo in modo autonomo “prendendo in mano il proprio destino”: la politica estera e di difesa, con la proposta di alcune riforme a breve dei meccanismi decisionali intergovernativi che devono essere snelliti e lanciando la prospettiva di lungo periodo di un esercito europeo nel quadro della NATO; la politica migratoria, per cui ha sostenuto le proposte della Commissione europea; e in mezzo la questione della potenza economica dell’UE, prerequisito per la sua forza nel mondo. Su questo punto Merkel è rimasta comunque molto prudente, ricordando i risultati importanti del piano Juncker, ma rimanendo “rumorosamente” silente sulla necessità di maggiori investimenti pubblici europei; e richiamando la questione della tassa sul digitale, sottolineando la sfida per l’Europa della competizione globale per l’innovazione tecnologica. Ha fatto invece un rapido passaggio sulla riforma dell’Eurozona che Francia e Germania intendono proporre a dicembre al Consiglio europeo, per il completamento dell’unione bancaria, l’ulteriore sviluppo del Meccanismo europeo di stabilità e un bilancio dell’Eurozona – un passaggio così rapido che né i detrattori della Merkel, né la stampa sembrano averlo colto (lo trovate invece per iscritto sul sito del governo tedesco: link). Non lo ha capito neppure l’interprete che traduceva in inglese, tanto che lo sentite ascoltando direttamente la Cancelliera in tedesco (tra il minuto 20 e prima del 22), ma, fortunatamente, anche nella traduzione italiana. Vedremo quindi, tra poche settimane, quale sarà questa proposta che Francia e Germania avanzeranno al Consiglio europeo di dicembre, se aprirà o meno delle prospettive reali.
Prima di concludere i lavori il Comitato centrale ha approvato la data per il Congresso nazionale del MFE che si terrà ad ottobre per non interferire con la campagna per le elezioni europee.
Ultima nota, nell’intervallo del Comitato centrale si è svolta in Piazza Ss. Apostoli la manifestazione insieme a Europa Now nel quadro della mobilitazione pan-europea European Balcony Project. Trovate qui il resoconto di quello che è stato come sempre un momento significativo di presenza pubblica e di dimostrazione di volontà politica di aggregare forze e di battersi per un’Europa unita e per i suoi valori. La manifestazione ha avuto molta visibilità mediatica anche grazie a una lunga intervista a Robert Menasse su Repubblica nei giorni precedenti.
E' anche previsto un altro appuntamento di natura paneuropea il 10 dicembre in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, in vista del quale un’ampia rete di associazioni sta programmando una mobilitazione. Per il 10 mattina a Milano, al Palazzo delle Stelline, stiamo organizzando un importante convegno che potrebbe offrire l’occasione per partecipare insieme alla manifestazione che sicuramente si farà nel capoluogo lombardo.
Luisa Trumellini